Sì era proprio lui, senza dubbio. Seduto sul marciapiede di una trafficata strada, sulle spalle un pesante zaino di tela marrone. L’ho riconosciuto dal cappello, perchè dal resto, vestiti rimediati chissà come, non era facile identificarlo. Credo chiedesse qualche spiccio tra le macchine di passaggio, costrette a fermarsi ad un interminabile semaforo rosso.
Faceva freddo ed era buio, lui pare non se ne accorga più, canticchiava qualcosa. Mi sono avvicinata, mi ha sorriso e abbiamo scambiato così due chiacchiere. Ormai sono abituata a parlare con la gente per strada, o meglio la lascio parlare e ascolto.
Mi ha detto in breve della sua vita, sempre a preoccuparsi di altri, in primis di suo padre, un tipo abbastanza immaturo e ferito di suo da farlo crescere in un ambiente in sottovuoto di affetto, stima e considerazione. Le cose poi crescendo sono peggiorate, troppo preso da sè ( e spaventato per mollare tutto e ricordarsi di suo figlio).
Quindi, mi spiega, di come ad un certo punto avesse deciso che dovesse partire, era insopportabile essere trattato così, comunque, ribadisce, andandosene aveva sempre appresso quell’ insicurezza, quel non saper mai scegliere e darsi valore, tante volte aspettandosi che gli altri lo potessero notare e apprezzare per il suo modo di fare, direi stravagantemente generoso: già con tutto il tempo impiegato a costruire giocattoli fuori moda da distribuire a bambini molto esigenti o assenti.
Certo, per farmi vedere che non è un bugiardo, dallo zaino tira fuori questi giochi, ha uno sguardo triste, mentre me li mostra, dice si è stufato. Non ne può più di ruoli, buoni comportamenti e lucine colorate. Non sa chi sono gli elfi, non li ha mai incontrati, figuriamoci le renne. Fa sempre tutto da solo.
Allora ogni Natale si mimetizza, nessuno sembra notarlo, tra le varie frenesie individuali, recita la sua parte d’invisibile. Vagabondo notturno senza fissa dimora.
Ricevere lo sguardo di pena altrui, inoltre talvolta è un modo semplice per non essere visti e lui vuole questo. Ma io mi fermo e ascolto e lo vedo. E faccio finta (anche io) di nulla.
Però io so fa freddo ma fioriscono e aspettano le rose, anche al buio. E ci sarà lo sguardo e l’attenzione e il coraggio. Magari anche amore non detto. Fiorirà. Questo farà la differenza. Anche per un Babbo Natale forzatamente in incognito.
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