certi uomini

certi uomini scrivono con amore e intelligenza dei loro figli quindicenni i quali sanno affrontare indifferenza e aggressività con tenacia e presenza.
certi uomini sono insegnanti di questi ragazzini che sanno reggere il nulla che sovrasta e li rendono visibili di pensiero e cuore, perchè in fondo è quello che gli hanno insegnato.
certi uomini vivono tenerezza, camminando ormai anziani mano nella mano con le loro compagne di viaggi e periodi antichi.
certi uomini cercano verità e rischiano la vita, per loro il tempo è prezioso non per inseguire materia del nulla, ma ideali fatti di carne e fegato.
certi uomini resistono alle menzogne con le quali li si vorrebbe far sparire, ma resistono e alla fine pure perdendo, hanno vinto.
certi uomini studiano l’umano e cercano risposte di senso, dove la parola empatia solidarietà e complicità sia sempre presente come l’aria che si respira, senza, loro sanno, si muore.
certi uomini creano musiche e disegni di bellezza, scolpiscono materie di sogni e piume e speranze.
certi uomini sono liberi di vivere il sentimento senza museruole o catene, non sono cani da guardia, perchè dovrebbero abbaiare se il pericolo non c’è?
certi uomini sono capaci di ridere delle loro buffe miserie, delle sincronicità mancate e delle comiche quotidiane da buccia di banana, certo e lo sanno che fa male cadere.
certi uomini sanno meravigliarsi

certi uomini ti cercano con lo sguardo che sorride e trasmette un calore comodo, senza fretta o pitstop per aumentare competivitità.
certi uomini vogliono quello che sei, nella gentilezza di parole accoglienti e non giudicanti, concedendo abbracci, lì dove si può stare in silenzio, perchè questi bastano più di mille spiegazioni.

certi uomini vivono le montagne e la natura facendosela amica, lentamente sanno respirare pensieri di spazio e condivisione.
certi uomini fanno di manualità la loro vita in perenne costruzione in curiosità e possibilità.
certi uomini sono ricchi di tempo, sentimento, sorrisi, anche nuvole passeggere, ma sanno aspettarti se sei in salita con il fiatone.
certi uomini usano la loro logica e pensiero razionale per far nascere e non per distruggere i moti dell’anima, di conoscenza emozionale scienziati.
certi uomini sono forti di animo e responsabilità, giocano a carte con la speranza e pure se perdono non sono tristi, la posta in gioco non è fatta di danari o corpi pornografici.
certi uomini provano, imparano, meglio se nessuno gli ha fatto lavaggio del cervello con ruoli stereotipi di vario ‘genere’.
certi uomini hanno una buona memoria e capacità d’osservazione, non trascurano comunque i moti del cuore che spesso non sa come si fa.
certi uomini aprono porte e finestre, fanno entrare aria nuova nella loro vita, anche quando devono ricominciare tutto, sanno che per recriminare il tempo ormai è finito.
certi uomini amano giocare ma sono leali e conoscono le regole, non devono vincere attenzione a tutti i costi, magari gli basta fotografare quello che vedono e imparare a nuotare di più nel mare.
certi uomini sono generosi e vivono di colori da regalare.
certi uomini

sono

uomini certi.

E’ come se…

la nostra solitudine imponesse distanze

oggi ho fatto un viaggio di memoria con immagini che non sapevo o dimenticavo

ti ho rivisto nel tuo bisogno d’amare e in quella superficialità per non soffrire, ambivalenza per non esporti mai.

E’ come se ti avessi evocato e continuo a farlo

le magie che ne escono fuori sono da freak show, alcune sul versante sadico compulsivo

le dipendenze esistono eccome…

non è semplice liberarsene

dipendere da quello che fa male che non è il tuo bene.

Quell’amore in un velo che butto in aria e poi finito a terra, ci danzo attorno, magari lo pesto o lo raccolgo.

E’ come se questa mancanza sia la nostra condanna,

non ci siamo mai parlati tanto per evitare di riconoscerci

e sicuramente ci siamo mancati  tantissimo

a distanza scrutavamo segni dell’altro

e sicuramente ne eravamo terrorizzati

e poi  il lato sadico ed indifeso ed il bisogno d’isolarsi

come se… non ci fosse altro di più bello di questo non amore

e ora mi vedo appesantita zavorre.

non sempre con tanto desiderio di desiderare,

eppure sì

lo voglio lo vorrei

un angolino dove accoccolarsi e non far nulla ascoltare il battito e la pulsazione e la voce che canta vita

perchè sai… ho ritrovato la voce

già, una piccola grande guerriera mi ha riportato sulla strada del canto

e io le sono grata,

anche per quelle risate

sono grata,

condivise tra tante storielle di folli lacrime fatte di chiodi

come se… tu non ci sia

e mi manchi, pure se la tua assenza è

fondamentalmente il modo  per mettermi in vita

mettermi alla luce

rinascere e rimorire

qui sto

è come se… quel baratro di bugie  ben riflesse in tanti specchi

venga riproiettato all’infinito

e la testa gira e il corpo vortica su di sè

vorrebbe spiccare il volo ma è pesante è largo è curvo

ha uno sguardo preoccupato

perchè tu non lo hai abbracciato e non lo hai trattenuto il più possibile.

In volo l’hai sollevata quella bimba e poi rovinosamente

è scivolata o l’hai fatta cadere,

non è dato sapere.

e sembra il giorno della marmotta…DSCN0995

 

Insieme

arance

Nota Bene

insième – 1. avv. Esprime in genere i seguenti rapporti

 Compagnia, unionesiamo usciti iio e luiabbiamo cenato i.; sono stati visti spesso i.; essere sempre i.; stareabitarevivere i.; dormire i., nella stessa stanza o nello stesso letto; compiere iun lavoromettersi i., associarsi in un’impresa, allacciare una relazione amorosa, e sim. Riferito a cose:  oggettiideecolori che stanno bene i., che non possono stare i., che si accordano o no.

 Unità e compattezza di varî individui o elementitenere ile pecoreun gruppo di ragazzilanciarsi iall’attaccobisogna agire tutti i.; i pezzi non stannonon si tengono più i., di oggetti che si stanno sfasciando; fig., un discorsoun ragionamento che non sta i., privo di nesso logico. È di uso frequente la locuz. mettere i., con varî sign.: mettere ii proprî sforzi (riunirli coordinandoli allo stesso fine) mettere iuna bella famiglia (formarla, costituirla, detto soprattutto di chi ha avuto molti figli).

  Reciprocità (con il senso dunque di «l’un l’altro, a vicenda»): accordarsi i.; obbligarsi ia rispettare un pattosi promisero idi mantenere il segretoerano legati i. da profondo affettomolte parole villane insieme si diceano (Compagni)

Bisognerebbe ogni tanto consultare la Treccani online (che ormai nessuno si prende la briga di possedere i pesantissimi vocabolari cartacei da sfogliare sulle gambe)

capiremmo tanto, capiremmo il freak show nel quale ci siamo cacciati,

i muri  le fughe le separazioni  di famiglie nel mare affogate

e lo spreco di quelle arance in più

che un tempo venivano/

vengono distrutte,

belle profumate arance di Sicilia, prodotte in più non servono

e io aggiungo con tristezza e ormai accettazione

amore non serve se vince

la pretesa di idolatrare piccole statuette votive

di io rivestite

poco insieme sempre poco insieme

le statuette feticcio fanno magie antiche di ferite non perdonate

ma io  le arance le mangio e le condivido e non butto niente

amore mio

non spreco la vita

faccio scintille pure con le bucce

 

le arance stanno insieme a me

Houdini la grande illusione

sguardo magnetico mani forti e determinate sorriso carismatico

tante illusioni e magie e fughe da catene impossibili

l’arte della fuga per i vari houdini che incontriamo

tanti sono farlocchi e ciarlatani

metamorfosi in altro

sparizione e apparizione

rasentare la follia ovvio scappare dai legami  poi légami che ne ho bisogno

ma l(n)ego l’amo(del)re dal cuore (g)rosso poi quasi

dolorante come un fegato infiammato

lègami e slègami

mi avvicino e poi sparisco

sono il perfetto trickster

lo sappiamo c’è il trucco

ma ci attira sempre

pure se è lo stesso giochetto di sempre

Narciso & Co multinazionale,

ormai

in serie.

Oggi ho pensato a questo grande personaggio,

morto poi per una banale peritonite che lui ostinatamente non si è fatto operare

dopo aver sfidato pericoli maggiori, s’è incatenato addosso la sua morte.

Come questi novelli Houdini  che si chiudono a doppia mandata

con catenacci impossibili

amore sentire generosità tenerezza verità autentica a loro negata

per scelta per lo più o ignoranza o supercifialità,

sparizioni programmate la grande illusione

cercare il legame e slegarlo il più presto possibile

Houdini è morto

Lunga vita a Houdini!

(sempre come il Re)

Tecnica del sovescio consigli pratici

SOVESCIO Pratica antica dei contadini per concimare in modo naturale il terreno

 

Sì mi ci dedico pure io, credo a tempo perso essendo non contadina autoctona.

( certo cerco terreno fertile per piante future)

(No chimici solo con luna calante per farlo)

Si tratta di seminare e  far crescere  belle insolite erbe con fiori vari

e poi interrarle nel terreno a 10 cm di profondità

 

Chi? Che? Beh varie varietà di erbacce:

Confusi, non so cosa voglio da te ma sei la donna della mia vita viviamo assieme facciamo figli poi sparisco

Ti mostro per colpirti la mia ricchezza interiore ed esteriore è una farsa (poracci inside)

Ossessivi nelle loro ciambelle narcise, schermi telematici docet

Non ho tempo per la bellezza la condivisione lo stare assieme (mentre tu stai cercando tempi e sacrifici e progetti non solo di idee )

Ho figli mogli pazze lavori impossibili poco tempo per vivere bene

Sono Senza soldi o casa offri te

Non vai bene, non sorridi, stai dritta con la schiena su su

In competizione latente

Bugiardi free lance con dentatura Durban’s

Ascoltatori di musica improbabile

Falsi intellettuali  filosofi schizofrenici

Alcolisti poco anonimi abbastanza drugs addict

Giudici sommi di quello che tu saresti/faresti, con soluzioni elisir da concederti pronte per l’uso

Poligamici essenzialmente impotenti emotiv sexual

Io il preservativo no

Ti posto foto di pezzianimali sanguinolenti da azzanarcucinare, ah sì vegana? Chissene che sarà mai

Volgari su battute troppo facili da terrore della femmina Godzilla

Pigri scarsezza di proposte

Lamentatori aggressivi pilota automatico on

Non viaggiatori sì facciamo tutto last minute poi magari lo cancelliamo anche

Politicamente prosciutto, magari rancido, sugli occhi

In conflitto con la mamma ‘assente’ o presente nel lavare stirare cucinare pure se portatori di mezzo secolo sulle spalle.

 

Infestatori delle mie brame diventerete concime

Organico

poi

se il mio orto verrà su bene metterò foto, lo prometto.

Aspetto  in data da destinarsi natura rigogliosa e produttiva

 

Foto illustrativa (forse  in versione doppia): Sfere ruotanti (che girano)

di questa estate senza vacanze in città accaldata

 

 

 

oggetti quasi vintage

1. Ovatta colorata, chissà tra quali mani ferite è passata.
Ma è tutta così soffice, come il tuo corpo. Sei bella e sprofonderei nelle tue morbidezze a forma di curve, lo so che non sei per me. Io mi ricordo di essere quella donna, la moglie che sa ascoltare e la madre sempre paziente. La voce dice non si può, non si può e il sangue sgorgherà per te, mi scorticherò fino all’osso.

2. Una lampadina rosa pallido, di quelle che consumano poco, appena avvitata in cucina.  Ti ho vista per la prima volta in quel negozio di lampade, eri piccola ed eterea, sembravi uscita da un libro di favole. Mi hai fatto entrare nel tuo sguardo ed io, non sono un’indeciso, mi sono fatto riconoscere da te. La sera stessa eri nel mio letto ad illuminare la carne sorpresa.

3. Bottiglia di vetro verde, sei trasparente e misterioso, mi sono innamorato e non posso dirtelo forte. La portiera mi ha fermato per le scale, alla fine le ho detto che ero tuo fratello, lei mi ha creduto, ma te no. Mi stuzzichi e mi rifiuti e penso tu mi veda nemico e rivale. Anche se dici, poi, che in fondo siamo complici come due fratelli, io voglio di più.

4. Un ombrello grande, colorato a spicchi, così mi hai consegnato il tuo amore. Io, completamente zuppa sotto la pioggia, aspettavo riparo, i tuoi arcobaleni improvvisati mi hanno fermato nella tempesta. Tu uomo delicato ma deciso, bambino appassionato, mi hai amato da uomo libero. E’ stato un vorticare di colore e tutto si è fuso nel girotondo dei tuoi sorrisi di luci bagnate.

5. Orologio sveglia di grande design, proietti i tuoi numeri giganti sul muro della mia notte agitata.
Sto così perché sei partita e non so quando tornerai, non mi hai lasciata, hai solo detto che mi hai amata ma che non sapevi se potevamo essere storia io e te. Io donna in carriera e tu anonima voce di un Call-center. Altri mondi, secondo te, quando poi la nostre figure combaciavano armoniosamente e tu mi abbracciavi con quella forza di cui io non sono mai stata capace.

6. Una chitarra acustica, è un suono dolce, eppure la nostra ossessione iniziale non era così dolce.
Ricordi all’inizio, come è stato difficile renderci conto di quello che provavamo l’uno per l’altro. Pensavo che amare un uomo avrebbe minacciato quella mia mascolinità acquisita così bene nelle apparenze, mentre te non facevi altro che passare da una storia all’altra, scopavi nei parchi di notte, forse anche a pagamento. Eri ossessionato dal sesso perché non ti piacevi, in fondo. Poi, ci siamo trovati e il suono melodico della tua voce mi ha amato profondamente, scegliendo di risvegliarci. Ora lo so, hai abbandonato la tue abitudini. Grazie.

7. Una trappola a molla per topi, ancora esistono e quando scattano fanno male, molto.
Mi hai preso in trappola e l’ho capito troppo tardi, quando avevo creduto, alle tue parole di confusione, amore appassionato e depressione e dicevi non avevi spazio per altri poiché troppo mancante. Ma io, scema, avevo appena comprato una casa grande per tutti e due. Nel giardino è cresciuta l’ortica e, poi, ho saputo del tuo matrimonio pochi mesi dopo.

8. Degli occhiali a specchio, un tempo di gran moda, ognuna di noi si era presa, per sbaglio, gli occhiali dell’altra, perché così simili.
Forse, solo tuo stratagemma per conoscermi. Il tuo specchiarti a me era mistero, fascino e sfida. Ci rincorrevamo nei riflessi argentati, irreali. Abbiamo vinto, quando, solo alla fine, abbiamo tolto gli occhiali e ci siamo viste.
Oggi, scavando sotto l’albero ho trovato, sepolti lì chissà da quanto tempo, un mucchio di oggetti singolari. Molto bizzarro, e mi sono chiesta… a chi sono appartenuti, quale il divenire, il loro inizio e fine?
Sono scheggiati dal tempo, un po’ frammenti in frantumi.
Li lascio così o li fabbrico in storie più corpose, che respirano e hanno sangue dentro?

questi miei  s.oggetti di getto… li ho trovati su un sito di scrittura (ancora online)  vecchi di 15 anni scrivevo così… poi mi sono persa sicuramente qualcosa ed ho trovato altro

Uomo di ghiaccio

Tempo fà i bambini della maestra giocavano a uomo di ghiaccio. Ricordo:  le femmine stavano all’ombra e solo lì non potevano essere catturate dai maschi che  invece al sole se le vedevano trasgredire il confine  le facevano prigioniere. Erano piccoli uomini di ghiaccio.

Beh io ne ho visti diversi  più adulti  a fare giochi simili . Uno anche adesso si è affacciato alla mia porta mi ha congelato un pezzo di cuore che  comunque ancora batte

non mostrando alcuna empatia per quello che ha combinato

alcun apparente interesse a sentire il dolore del  cuore congelato

da azioni senza logica e amore

Non manifestarsi realmente fingere dire bugie essere stronzi o paraculi insomma mettiamola così e non riuscire a farmi superare quell’ombra dove posso essere al sicuro anche se io volevo starci al sole con te..ma non scegli me  o fai finta  di non farlo

capire l’incomprensibile rivestito di carta regalo opportunista e manipolatoria

un bel fiocco rosso passione  e oplà il regalo farlocco  eccolo qua

il mio più bel regalo di compleanno eri tu pensandoci  dicendo così

forse era vero

lo capirò solo quando  ritorna primavera e  incantesimo  del non c’è tre senza quattro si scioglierà

essere duplici senza mostrarsi davvero quanto vi conosciamo uomini iceberg

sembrate estinti tipo Mammuth invece ci ricordate quell’era glaciale dalla quale non ci liberiamo così facilmente

perdere libertà

essere nel giudizio

non riuscire ad amare o a farsi amare

panico il terrore corre sul filo ghiacciato

paura dell’horror,  caro uomo, che hai dentro

del tragico che non riconosci del mondo effimero  che popoli di inutili musiche

dove non c’è spazio per pace di un sole che scalda

sono in inverno, -40.

 

IL pretesto per non amare

Così di getto scrivo ad una stazione di treno, su una panchina al sole, calma apparente. Non che io voglia stare nel temporale per forza, mi piace il cielo sereno amare ed essere amata cose così facili come bere un bicchiere d’acqua. La vita pare breve se non la si beve con gusto tu con questi pretesti per non amarmi per non amarti con la schizofrenia della carezza e poi del pugno giudicante…La violenza psichica su altri sapere cosa sono e non sono dargli un posto e limitarli.Io vorrei non averne bisogno.Ma se c’è il sole bisogna sempre dimostrarlo? Trovare pretesti perché si vuole e non si vuole. Sarebbe più facile potare il cespuglio e trasformarlo in albero io ci crederei se tu non avessi quei paletti che poi potrebbero scatenare la bestia in me.Invece arrendersi, io ci sono. Per te e per me.poi se c’è un tè che insegue tempesta vabbé io piano piano riprendo verso il cielo sereno.

Le donne sono strane ma reagiscono come questo bel doc che invito alla visione

non una di meno ma tanti di più


Ieri in giro per questa città con tante donne e slogan e canti e striscioni e fantasia e voglia di pestare i piedi a terra perchè le cose ingiuste accadono

accadranno

e tutto pare sia finito nell’oblio.

Le donne dimenticano facilmente la presenza di un  compagno  violento,

fanno  finta  di non vedere o sapere quello che accade a loro (e al loro psichecorpo umiliato)

poi immancabilmente subiscono violenza e magari è troppo tardi

tutte le donne la subiscono, inutile negarlo,  ci sono violenze a livello  profondo che non sono solo fisiche

di rimando crescono uomini violenti da mamme potenzialmente represse oppresse

non se ne esce co sto cane a sta coda

io vorrei però…

vorrei uscire da uomini con la paura di amare e sadici  loro tentativi  di make up

e anche donne complici di queste messe in scena

-tutte lo siamo, narciso per tutti.

Eppure ieri a camminare per  le strade con un bel sole erano tante donne

sole

già i maschi latitavano, quasi la violenza fosse un problema femminile beh ora lo sta diventando, tipo le mestruazioni, che vuoi che  si immischino i maschi in queste cose di donne?

Specchio di questi tempi dove le donne sono sempre più sole e isolate

i loro figli in sofferenza

le coppie scoppiate

mariti delusi, moglie oppresse e oppressive

non so  ma a  me non tornano i conti

ma forse conto male.

cerco il molteplice oltre il genere  e le differenze

amore non possedimento di linguaggi antichi

di poteri spaventati e mondi visti da una sola prospettiva di storia ed esperienza:

quella maschile.