l’uccellino ha aperto la gabbia: ha trovato nel becco la chiave d’oro. Tante disavventure per afferrarla e farla sua, tanti dolori e gioie e sorprese, tanti punti interrogativi e tante certezze.
Poi l’uccellino si posa su un ramo e riposa ma ascolta la vita che è dentro tutto, pure nel tronco c’è vita,
pure in quello che si decompone c’è un suono di vita che mette tutto in circolo
rimettersi in circolo e prendere il volo
ognuno come e dove può.
Gli ostacoli sono solo venti contrari e elementi di ghiaccio
perchè inverno è sempre rigido
ma poi ritornano fiori
come un dono prezioso sboccia un fiore nello spazio di una voce o tante
e si trovano armonie e sorrisi e sforzo e impegno e mai resa
l’uccellino ha preso il suo volo solitario
ma dall’alto vede tutto e tutti e sorride pure se pensa di non farcela
di non avere la voce per farcela o che magari certi elementi gli andranno contro
ce la faremo comunque pure con quel suono di materia che si decompone
e ritorneremo a volare verso la casa dei nostri suoni
ps. ho passato giorni emozionanti e vibrazioni di laringi e strumenti che mi hanno avvolta morbidamente e risate e persone cordiali e dolcezze dimenticate e parole e un corpo che si manifesta e vive e un affetto di cui non dimentico anche se passano i tempi, sta sempre lì e mi sostiene grazie ai suoni amici vibranti.
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