Ci sono macchine del tempo per fermarlo o accellerarlo
Quasi come finirci dentro al tempo che scorre immobile andando per Zagarolo e poi Stradarolo visitando
un po’ esplorando sorprese di musica,
energia per le strade del paese. E ricordi…
Ricordare francesco di g., sicuro ci passeggiava qui, prendendo il caffè o il giornale. Amici che non scordano, perchè amici veri non ne sono capaci, dell’oblio, intendo.
e con la festa dei panni stesi manifesti si appendono parole di affetto e abbracci.
Il lungomare di tovaglie cucite assieme per non perdere il posto a tavola, rivedo Giulia e Lorenzo, ricordo delle primavere passate di Km ad esplorare una città misteriosa come Roma, varcando strani territori a piedi muniti, con forti desideri di scoperta e coscienza.
Storie di capre e cavoli e lupi quando Andrea ascoltavo per le strade di gioventù piene.
Poi le energie degli studenti condotti da Letizia e l’organetto il primo amore mai dimenticato e quella tammurriarella, volti, persone e musiche dell’altro tempo(Roberta , lo sl… la prima volta a suonare assieme)
il Bosio con i suoi canti inondanti il tutto as usual
Canio, Napoli radice e lucano meglio dell’amaro, metti attore e poesia e ironia ben shakerate.
Alessandro sa cucire perfetti bottoni di suoni e creatività,
la presenza di Antonella, segue con sguardo ammaliante.
A tavola incontrare come vicina lei che poteva essere la maestra di canto
e poi più in là c’è anche Alessandra, una personcina luminosa che lo è diventata
Alessio a cui infine stringo la mano da brava fan, incapace di dire come certe parole di musica emozionano sempre, con impegno pure se si indossano calzature basculanti, canta: tengo na voglia e fà niente… accompagnando la presentazione dell’interessante libro su E. del Re di Timi (le belle scarpe verdi)
A seguire, in un altro vicolo richiamo ukulele di Koryu, divertente e sagace, un pezzo di storia mia quando è arrivata la voglia di cantare.
E il museo dei giochi e le Barbie, diversi passati di femmine altre.
Claudio, uomo uccello incontrato di tante volte di tante, ascolta e risuona la sua strada e la nostra che osserviamo, fischietto di un piumato che sa cose, senza la musica non c’è vita.
Pino me lo ricordavo con una giacca alamari di vita s.offerta che forse non indossa più
Incontro volti di vista conosciuti senza nomi alcuni ma familiari, affascinanti persino.
Fughe d’evasione.
Racconti e confidenze di ritorno.
Sabina compagna di viaggi in musica
Fisarmonica per un po’ maestro, Sandro, poetamico, a stupirci i giochi dei suoi bambini in cura dimentichi del resto.
E poi il gatto Bettapreferito super organizzatefficientproduttiv, sbomballato quanto questa fatica felina impone, dai cuscinetti morbidi felpati et automunito di artigli ai quali talvolta ci rimangono attaccate le piumette degli intenzionati male.
(è stato incontro di parole quando eravamo da poco passati dall’inizio doloroso, poi, altre sette vite di racconti, più semplici nella complessità).
SE si sa ridere e sorridere dei caroselli di voci e nomi e volti, musiche, la parola fine giro può essere là quando meno te l’aspetti, comunque nonostante tutto,
non si salterà mai nessun giro di giostra
pure se ti dis.perdi tra vicoli illuminati di lampioni
accesi di giorno in giorno e ricordi.
miao
La festa dei panni stesi, storie di capre e cavoli e poi il gatto.
Da sentirsi a casa. E che bello!
io in questo viaggio…ero a casa 😉
…ed hai portato anche noi!
grazie sono stata combattuta …ci sono i personali nomi di cuore qui
Quelli rimangono tuoi ed io li rispetto con il cuore. Diciamo che ci hai fatto affacciare. Con il sorriso dell’affetto.
diciamo che dovrei cominciar ad aprire finestre c’è tanto per cui stupirsi o sospirare
Ottima idea!
io aspetto 🙂
L’ha ribloggato su My3Place.
RiCorde 🙂